Vivete Rovigno

La leggenda di Santa Eufemia

All'alba del´800 le campane rintoccarono freneticamente e i cittadini corsero verso il mare dove videro un sarcofago di marmo che, come una candida navicella si stava avvicinando alla riva. Quando il sarcofago raggiunse la sponda marina i rovignesi tentarono di trasportarlo in città facendolo trainare da buoi e cavalli. Ma la grossa pietra non si spostava e dopo tanti sforzi desisterono.

Per smuoverla non è valsa nè la forza degli animali, nè l'astuzia dell'uomo; l'aiuto venne da Dio. In quel momento sopraggiunse un ragazzetto che portava con se un paio di giovani e deboli giumente. Fu a lui che Santa Eufemia si rivelò „Io sono Eufemia di Calcedonia che per mezzo del proprio sangue si è legata a Cristo.
Tu e le tue giumente muoverete la pietra e la porterete a terra„. Cosi quel ragazzetto, davanti agli occhi allibiti dei suoi concittadini, trainò il sarcofago dalla riva fino alla chiesa che sorgeva sulla sommità del colle cittadino. In quel luogo il sarcofago venne aperto e i presenti videro il corpo di una bellissima giovane donna. Vicino al corpo trovarono una pergamena che srotolarono e vi lessero: “HOC EST CORPUS EUFEMIAE SANCTAE“, questo è il corpo di Santa Eufemia, vergine e Martire di Calcedonia, assunta al cielo il 16 settembre dell'anno del Signore 304.

È straordinario come, con la leggenda di Santa Eufemia, anche oggi dopo 1200 anni della sua apparizione, inizia ogni storia di Rovigno. La martire di Calcedonia non è soltanto la protettrice della città, la cui ricorrenza cade il 16 settembre, ma è in qualche modo il collante tra legenda e visione celata del turismo moderno visto che da secoli proprio in questa data la città diventa meta di migliaia di pellegrini.

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