Patrimonio culturale

Sipar

La Tabula Peutingeriana, la carta geografica antica, indica il sito con il nome Sepomaia. Nell’876 fu attaccata e distrutta dal bano Domagoj. II castello di Sipar era ancora abitato qualche anno dopo il 1552. quando fu acquistato dalla famiglia Rota di Momiano. Prima appartenne alla famiglia Bratti di Capodistria, ed ancor prima al vescovo di Trieste.

Degli edifici antichi rimangono poche vestigia, come pure della porta d’entrata. La lingua di terra che si protende nel mare con gli anni e diventata sempre piu esigua per l’effetto del bradisismo. Tale fenomeno provoca sulla costa occidentale dell’Istria un abbassamento costante di circa un millimetro all’anno, due metri quindi in 2000 anni. Questo tratto di costa è da molti anni zona naturistica.

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