Vini istriani

Dalla storia vinicola dell’Istria

La qualità del vino istriano, in un determinato periodo storico riflette la qualità della vita della popolazione istriana: nei periodi in cui si viveva meglio, anche il vino era migliore, e viceversa.
Per secoli il vino più buono contenuto nelle anfore, botti e bottiglie, giungeva alle tavole dei conoscitori di tutta l’Europa, anche se la maggior parte però è stata consumata in Istria come bibita apprezzata quotidianamente e nelle occasioni di festa.

Nonostante i produttori di vino istriani dalla metà del XIX secolo avessero partecipato alle mostre europee e mondiali di vino, il primo riconoscimento importante per i vini istriani arrivò nel 1902 alla Rassegna mondiale del vino a Torino. Un anno prima, a Pisino si è tenuta la prima degustazione pubblica del vino e quattro anni più tardi è stata aperta la Scuola d’agricoltura con le lezioni in lingua croata.

L’inizio del XX secolo segna il decollo vinicolo istriano, ed il terrano è una varietà che ne incarna il progresso. La costruzione del nuovo edificio dell’Istituto agricolo di Parenzo nel 1907 è il simbolo che gli sforzi compiuti nei decenni precedenti hanno dato i loro risultati.

Nello stesso anno inizia ad uscire la rivista “Istarska poljoprivreda” (L’agricoltura istriana) che ha una grossa importanza perché contiene istruzioni e raccomandazioni utili agli agricoltori con informazioni sui corsi di perfezionamento e le fiere. Quattro anni più tardi a Pisino inizia ad uscire la rivista “Razumni gospodar” (Un proprietario razionale), ma già a quell’epoca anche nei giornali più comuni in tutta la Monarchia Austroungarica si trovano le pubblicità del vino istriano.

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